“Il Barbone Cordato“

Terminato di scrivere il 21/09/2007
Autore: Bruno Nodalli
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A proposito, tutti sanno che esistono due varietà di mantello del Barbone, a pelo ricciuto e a pelo cordato.

A pelo riccio: pelo abbondante di tessitura fine, lanosa e ben arricciata, elastica e resistente alla pressione della mano.

A mantello cordato: pelo abbondante, di tessitura fine, lanosa e fitta, che forma caratteristiche corde sottili che dovranno essere tenute d'uguale lunghezza di almeno 20 cm. più queste cordelle sono lunghe e più sono pregiate.

Il più noto, poiché più allevato e' il Barbone a pelo ricciuto ma, interessante è conoscere almeno in parte, poiché è molto raro vederne nelle esposizioni e ancor di più a passeggio, il tipo con mantello a cordelle.

Il Barbone cordato è una varietà di Barbone molto antica e molto rustica. I primi esemplari di Barbone cordato si videro molto prima del 1873, anno in cui fu fondato il Kennel Club Inglese. La prima apparizione della razza nel libro delle origini inglese fu nel 1874 ed erano classificati “razza sconosciuta”, attualmente conosciuta come Poodle. In Gran Bretagna, verso la fine del IXX secolo, la maggior parte dei Barboni Grande mole erano della varietà cordata. Nel 1876 fu fondato l'English Poodle Club e al British Dog Show di quell'anno, il Barbone cordato fece per la prima volta la sua apparizione, vi erano iscritti un buon numero d'esemplari nella varietà di colore nero, poiché ai tempi, era la più diffusa. Per ben 22 anni dominò le scene delle esposizioni di cani. Quando questo insolito cane così toelettato era esposto, grandi folle si radunavano a bordo ring per vederlo.

Ricordiamo la Ch. Cannon Hill Beauty, il Ch. Stix a cui fu assegnato il B.I.S. nel 1886, un esemplare alto 53 cm., con frange lunghe ben 59 cm.
Stix era soprannominato “ il fantastico”, allevato da Duscateau di proprietà di Henry Stull, è nato nel Giugno del 1883. E' stato esposto in Inghilterra nel 1885 vincendo i più ambiti trofei e aggiudicandosi numerosi B.I.S in manifestazioni con il maggior numero di Barboni Cordati, nella storia inglese nel 1886. Successivamente fu esportato negli stati Uniti, dove vinse con tutti gli onori che si riconoscono ad un grande campione. Al Westminster Kennel Club l'ultimo cordato esposto fu nel 1912. Pochi furono i Cordati che si aggiudicarono il titolo di Campione tra il 1900 e il 1917, non erano così popolari come in Inghilterra.
E' interessante notare come nel passato e anche tutt'ora vi fosse uno scambio di cani tra U.S.A. e il Regno Unito.

Il più famoso in ogni caso è stato il campione inglese Achille di proprietà del Sig. R. Graves, di Londra, che con la sua altezza al garrese di 58,5 cm aveva le corde lunghe addirittura di 76 cm. Achille figlio della femmina “Bergum e del maschio Lyry” fu il progenitore di numerosi Campioni di Barbone a pelo cordato e le Autorità del tempo (gli esperti giudici d'oggi) lo definirono, superiore al padre, il Ch. Lyry.
Nel 1890, "Achille" fu il primo Corded Poodle a diventare Campione della razza e ad essere conosciuto come una figura leggendaria. Tra le varie espressioni vi era quella di un cane magnifico, che trasportava il suo enorme cappotto con dignità e la testa con fierezza. Un anno prima, il Club americano dei peli ricci chiese il permesso a quello Inglese di adottare le stesse regole e standard: la richiesta fu accettata. Era descritto: nella varietà ricciuta si noti un mantello forte, riccio non completamente aperto.Molto più chiuso. La descrizione del mantello dice: il manto del ricciuto, deve essere di forte tessitura forte, per il cordato, rimase tutto come prima, corde diritte, di varia lunghezza,
Nel libro “American Dog”, W.B. Furness nel 1890 asserì che il Barbone Cordato fosse d'origine tedesca e che il Barbone Inglese ben rappresentato già dal 1875 ne confermava la tipicità. Ricordava inoltre che i Barboni negli Stati Uniti, furono importati dall'Inghiterra. Il Ch. Fecken nato nel 1873 di Propr. di Mr. Rutan da New York e Michael Angelo nato lo stesso anno, di propr. del Sig. Felder di Brodway, vinsero il 1° premio all'Expo di New York.

Sempre in quell'anno il Poodle Club of England, chiese di dividere il Barbone cordato dal Barbone ricciuto, tenendo in considerazione un fattore d'estrema importanza, la taglia: non doveva essere inferiore ai 12 inches (30,48 cm.) e non superiore ai 24 inches (60,96 cm).
Nel 1903 i barboni furono suddivisi in Barboni cordati e Barboni ricciuti e nel 1904 l'English Kennel Club confermò la suddivisione e che non dovevano superare i 15 inches (38,1 cm).
L'English Poodles Club chiese che a parte a queste modifiche, fosse mantenuta la tradizionale toelettatura alla “Lion clip” la quale, era riconosciuta nello standard di allora e in quello attuale, non a caso, il Barbone e' sempre e ancora oggi, identificato da tutti con la toelettatura alla “Lion Clip”.
Nello standard era raccomandato inoltre che il mantello del Barbone cordato, fosse abbastanza lungo da coprire il terreno, poi però, fu modificato con corde ad una lunghezza ragionevole sulla maggior parte del corpo (20 cm) e toelettato con una toelettatura da show, approvata ancora oggi dallo standard.

Nel 1903, quando lo Standard fra cordati e ricciuti fu diviso, i francesi iniziarono a gustare il sapore delle vittorie. Grandi estimatori della varietà ricciuta, non furono mai in grado di competere contro i cordati per aggiudicarsi l'ambito titolo di Campione inglese. Alla luce di tutto questo trionfo, chiesero ed ottennero di poter formare un nuovo Club di soli Barboni a pelo ricciuto.

Nel Regolamento di questo Club era scritto: “ Nessun Barbone cordato, potrà essere esposto come riccio e viceversa. Nessun Barbone a pelo riccio nato da genitori Cordati potrà vincere il “ Trofeo al Curly Poodle Club.

Nel 1931 fu fondato il Poodle Club of America, lo stesso rivisitò lo standard, cancellando tutto quello che faceva riferimento al Barbone cordato ed eliminandolo dalle competizioni. Più tardi il Barbone cordato fu reinserito, descrivendone con tutti gli onori, le impareggiabili qualità.
Il Dr. A.Graaf Van Bylandt, grande estimatore del Barbone cordato, indicava in poche ma, espressive righe, l'aspetto generale e caratteriale:
di 40/50 cm., tra i 15/20 kg, di colore unicolore nero o unicolore bianco. Un cane forte, vivace, molto intelligente, ben costruito che si muove costantemente con attenzione diretta a tutto ciò che lo circonda. Interamente ricoperto da lunghe funi, porta sempre la testa ed il collo diritto. La coda che raramente è accorciata nel Barbone cordato, è sempre portata orizzontalmente o leggermente sollevata; mai piegata verso terra. La coda nei cordati è segno di distinzione.

In quel periodo la Francia, detentore della razza, dopo approfonditi studi, apportò sostanziali modifiche alla descrizione della razza Barbone.
E così, il primo standard ufficiale scritto da M.me Jeancourt Galignani, rileva che l'unica differenza rispetto al ricciuto è la varietà a cordelle del mantello. Lo standard del Barbone fu discusso al Congresso di Monaco dalla commissione degli Standard F.C.I. tra cui il nostro Prof. Giuseppe Solaro, e approvato definitivamente dalla F.C.I. nel 1935.
Nel frattempo però gli allevatori, data la difficoltà di manutenzione del mantello, perdeva l'interesse ad allevare questa razza, che purtroppo diventava sempre più una rarità. In Francia, Canada, U.S.A, Belgio ecc.. fortunatamente qualche allevatore di Barboni a pelo riccio, continua con grande passione la tradizione, selezionando quando capita in una cucciolata il cucciolo con il mantello a cordelle.

Ed è interessante rispondere ad alcuni interrogativi che molto spesso ci si chiede …. Ma è un mantello naturale? La sorprendente risposta è … ebbene sì, è naturale. Esiste una trasmissione ereditaria di uno o più geni che caratterizzano la struttura di questo mantello lanoso cordato.

Osservando da vicino due cuccioli con i diversi mantelli, noteremo che il pelo del cordato è molto diverso dal ricciuto perché, il cordato ha un pelo più folto, rigido e i vari gruppi di peli sono più ondulati formando una specie di boccoli rispetto all'altra varietà. Un cucciolo di due o tre mesi, non ha ancora evidenziato la sua identità, è molto difficile capire se è a pelo riccio o cordato siccome è ancora un mantello da cucciolo, bisogna aspettare che abbia almeno cinque mesi per capire se è uno o l'altro.

Se mettiamo un cucciolo cordato di cinque o sei mesi vicino ad un cucciolo ricciuto della stessa età noteremo che la differenza è sorprendente. Un ricciuto avrà su tutto il corpo, un mantello uniforme, mentre in un cordato, noteremo spontanei raggruppamenti di peli. Se poi vogliamo fare una prova pratica prendiamo un cardatore e spazzoliamo bene il mantello dei due cuccioli; noteremo che dopo un paio d'ore, il mantello del cordato tenderà a riformare in modo naturale le cordicelle, mentre il mantello ricciuto rimarrà come l'abbiamo lasciato, anche per alcuni giorni. Molti allevatori che hanno avuto esperienza di allevamento del Barbone cordato, asseriscono che è pressoché impossibile trasformare un mantello ricciuto in cordato poiché, le cordelle non si formeranno.

 Vi sono altre differenze abbastanza sostanziali tra i due mantelli come per esempio, nei bianchi il colore del mantello sarà più giallastro e più spesso rispetto agli altri Barboni a pelo riccio. Nei neri invece, bisogna fare più attenzione perché i neri hanno un mantello naturalmente più ricciuto rispetto al bianco e può essere confuso con il cordato.

M.me Francoise Baillargeaux, che da ben sedici anni si occupa dell'allevamento del Barbone cordato dice, “spesso la gente non sa di avere un barbone cordato poiché non conoscendolo e vedendo il pelo più raggruppato, sceglie di rasarlo completamente corto per avere meno lavoro da svolgere” mentre, non sa di avere una rarità. In effetti, gli esempi fattomi, sono molto eloquenti poiché mi spiegava che, se noi prendiamo in esame un giovane puli o un giovane commondor di 5 - 7 mesi, noteremo che il loro mantello non ha ancora le cordelle ben formate anzi, bisognerà aspettare che sia almeno un cucciolo di otto – nove anche 12 mesi per iniziare a vederne di ben definite.

E' bene sapere che tutti i cordati possono essere toelettati come i ricciuti ma, non è possibile fare l'inverso.
Ed è proprio qui che inizia il difficile e laborioso lavoro!
Per aiutare le cordicelle a formarsi bene e tenerle divise, bisogna tenerle ben sorvegliate per evitare che si formino dei piccoli pacchi (tipo quelli dei Pastori Bergamaschi) che non sono auspicabili. Con le dita intrise di paraffina, aiutare l'attorcigliamento dei peli raggruppandoli e separando le varie cordicelle per non rischiare di impacchettarli con altre cordelle. Questo lavoro da “certosino” va fatto spesso perché sin tanto che il cane non avrà raggiunto una buon'età, c'è sempre il rischio di formare dei pacchetti che sono come dicevamo prima, molto indesiderabili. Ogni cordella deve essere ben divisa dalle altre e la paraffina aiuta molto in questo.

Certo un tempo non usavano lavarli spesso anzi li lavavano pochissimo se non quasi mai. Usavano molta paraffina che serviva a tenerle ben suddivise e ad accelerarne la crescita poiché, più sono lunghe e più sono pregiate. Per lavare un Cordato ci vuole all'incirca 200-250 litri di acqua e tre giorni per asciugarsi completamente. Le cordelle vanno asciugate molto bene giacché il pelo essendo arrotolato tende a trattenere l'umidità, causando la formazione di muffa. Usando la paraffina si evita di assorbire l'umidità e nello stesso tempo le cordicelle crescono con meno difficoltà senza spezzarsi.

Ricordo una ventina d'anni fa, quando l'amico ormai scomparso Attilio Carlesso, lavava il suo Commondor, corda per corda per ore e ore e poi, asciugava le lunghe corde strizzandole una per una, aiutandosi con asciugamani ma, senza mai usare aria calda poiché il pelo si sarebbe infeltrito. Un lavoro TITANICO! Alla fine però, lo mostrava nei ring delle esposizioni con tanto orgoglio e passione, era questo il modo per sentirsi ripagato dal duro lavoro ….. altri tempi.

Sembra che i Barboni Cordati, abbiano un temperamento più forte rispetto ai Barboni a pelo riccio anzi, addirittura difficilmente camminano tenendo la coda abbassata e ancor più difficile rigirata sul dorso. Una cosa molto importante è quella di non tagliare mai la punta delle cordelle, si rischia di disfarle mentre, dopo un buon periodo vedremo che le cordelle si manterranno sempre nel migliore dei modi, diventeranno sempre più rotonde, quando il cane muove noteremo che saranno molto affascinanti vederle svolazzare libere senza il rischio di infeltrirle.
Come abbiamo accennato, ormai sono molto pochi gli estimatori di questo tipo di Barbone, non ci sono veri e propri allevamenti. Personalmente ho avuto la fortuna di vederne di bianchi, neri, marroni ma, non ho mai avuto la soddisfazione di vederne di grigi o albicocca anche se, qualche esemplare è stato visto.

Nel 1980 Michael and Cachie Pawasarat hanno esposto il Ch. Hastings Ten, una femmina nera di grande mole al Poodle Club of America (PCI). Ten è stata presentata in una versione aggiornata rispetto al Barbone cordato storico. Era preparata senza olio sulle corde che erano lunghe 12 inches ( 30,48 cm.) e toelettata alla “Lion”. Il Top_Knot era tenuto indietro da un elastico, la maggior parte del pelo cadeva verso il basso, con corde sulle rosette e pon-pon sulle gambe.

Ten è stata la prima vincitrice di Raggruppamento.

Ci sono stati pochi cordati di successo dopo questo, una è la femmina Ch. Somerset Sweet Success, dal mantello bianco, allevatori e proprietari Mr. and Mrs. Thomas Allman e presentata dai famosi Dennis McCoy e Randy Garren.

Insomma una varietà di rara bellezza.

Bruno Nodalli

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